HERACLES SYMPOSIUM

In occasione dell’apertura stagionale del Symposium, viene presentato Calipso, l’insolita taverna di Heracles Gymnasium.

La figlia di Atlante fu punita dagli dei con una maledizione: di ogni eroe che fosse approdato nella sua isola, lei si sarebbe innamorata, per poi soffrire della loro partenza. Così Calipso offriva bevande e cibi pregiati di ogni genere per intrattenere il più a lungo possibile i suoi amati. Negli ultimi anni Calipso si è stancata dell’isola di Ogigia e collabora con Heracles.

Come nel mito, ancora oggi dalla porta di accesso del Gymnasium, Calipso affranca gli ospiti con ottimo nettare d’uva e cibo genuino.

Venite prima del concerto, ore 18.00 Calipso vi risanerà lo spirito e il corpo!

Il chitarrista e compositore MASSIMO LATRONICO riprende un percorso musicale nato 20 anni fa e poi sfociato nel progetto dell’Orchestra di via Padova. Le musiche originali sono tratte dai lavori teatrali e dalle colonne sonore prodotte in questi anni; il carattere acustico dei brani ha perso la sua antica forma ma ritrova nuovo vigore insieme ai vecchi compagni di viaggio: DARIO WALID YASSA al pianoforte/tastiere, MARCO ROVERATO al basso elettrico, PAOLO LOPOLITO al sax contralto/soprano e ANDREA MIGLIARINI alla batteria.

Le musiche evocano antiche melodie e viaggiano su sonorità ed ambientazioni Blues/ Jazz-Rock per poi sfociare in libere improvvisazioni tra i musicisti, in una frontiera musicale dove i generi si confondono ed i confini cambiano; in un presente in continuo cambiamento, con uno sguardo rivolto al passato ed uno al futuro: come JANUS bifronte.
Uno sguardo che permette di reinterpretare anche brani classici della tradizione popolare e classica; bagaglio della formazione musicale dei componenti di JANUS ELETTRIC FIVE

Tornano sul palco del Symposium i maestri Boris Iliev e Loris Rossi con un programma composto da due sonate per violoncello e pianoforte: la quasi sconosciuta sonata di Boëllmann e la celeberrima sonata di Rachmaninoff. Boëllmann scrive questa gemma rimasta ai più nascosta nel 1897 anno in cui il compositore compie 35 anni, subito dopo la morte della moglie. La sonata è densa di temi che alternano grande passione a fasi sognanti e eteree più tipiche della musica e francese della seconda metà dell’800. La sonata rimasta un’opera ai più sconosciuta, viene portata alla luce grazie a una registrazione di Andrè Navarra, storico violoncellista della scuola francese del ‘900 che nella sua vita è stato anche pugile. Nella sonata di Rachmaninoff, capolavoro del 1901, scritta nello stesso periodo del secondo concerto per pianoforte e orchestra, viene riservata al pianoforte una parte molto corposa attraverso la quale l’autore esprime tutta la passione e la forza compositiva che gli erano proprie. Il violoncello non prevale mai sul pianoforte e anzi dovrà combattere per tutta la durata della sonata per emergere sopra la densissima tessitura dello stesso.

Boris Iliev, pianoforte
Loris Rossi, violoncello

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Léon Boëllmann
Sonata per violoncello e pianoforte, op.40

Sergej Rachmaninov
Sonata per violoncello e pianoforte, op.19

Questa iniziativa nasce con l’originaria idea di promuovere e gratificare i giovani e giovanissimi pianisti offrendo loro una possibilità in più per esibirsi e provare nuovi pezzi, approfondire il repertorio, creare così una reale occasione in più di auto verifica in un contesto autentico di sala da concerto.
Nel corso del tempo qui all’ Heracles abbiamo riscontrato una crescita dell’entusiasmo del pubblico per queste performance che a differenza dei concerti tradizionali solistici, offrono una varietà straordinaria degli interpreti, ancor più suggestiva quando sono proposti brani musicali di livelli e stili, anche molto molto differenti!

Per incominciare:

Johann Sebastian Bach invenzione a tre voci n 9 Frederic Chopin valzer op 64 n 2.
Al pianoforte: Niccolò Ragno

Un poco di jazz:

Henry James: It’s been a long long time
Joe Henderson: Blue bossa

Al pianoforte Maya Dölger, Alessandro Gatti alla batteria

Charlie Parker: scrapple from the apple
Harry Warren: there will never be another you
Kenny Drew: Moments notice
Gene De Paul: You don’t know what love is
Jerome Kern: all Things You Are.

Tommaso Lupo Papi Salonia, al pianoforte e Alessandro Gatti alla batteria.

Tre grandi autori romantici:

Franz Liszt: Studio trascendentale n 10 in fa minore. Camilla Ragno: pianoforte

Felix Mendelssohn Variations serieuses op 54.
Frederic Chopin Scherzo n 1 in si minore, op 20.

Il “Don Carlo” è ambientato nella Spagna del XVI secolo. Il principe Don Carlo, figlio di Filippo II, si innamora della principessa Elisabetta di Valois, promessa sposa di suo padre. Intrighi di corte, tensioni politiche e conflitti religiosi, alimentati dalla figura inquietante dell’Inquisizione spagnola, creano un intenso dramma. Le passioni proibite di Don Carlo, il tradimento, l’esilio e le lotte per il potere si intrecciano in un contesto storico ricco di sfumature e tensioni, dando vita a una delle opere più intense e coinvolgenti di Verdi.

Ore 16.30: Guida all’ascolto a cura dell’Accademia Teatro alla Scala 

Ore 18.00: Diretta della Prima dell’Opera Don Carlo

PRIMA DIFFUSA È UN PROGETTO DEL COMUNE DI MILANO – ASSESSORATO ALLA CULTURA, IN COLLABORAZIONE CON EDISON  Realizzazione a cura di Direzione Cultura, Area Spettacolo del Comune di Milano e Ponderosa Music & Art. Con la collaborazione di: Teatro alla Scala, Accademia Teatro alla Scala, RAI, i 9 Municipi della Città di Milano, Castello Sforzesco.

“Raccontare l’universo dei campi di concentramento è diventato, nel 2023, assai complesso, perché abbiamo a che fare con un immaginario abusato e facilmente retorico. Abbiamo cercato di lasciare all’immaginazione dello spettatore questo aspetto, evocandolo attraverso un semplice gioco di luci e ombre e con pochi elementi scenici, dando quindi maggiore risalto alla storia di una stella nascente del pugilato, un talento reciso nel periodo più felice della sua carriera.
Trollmann è lo specchio di una società attraversata da un cambiamento di cui si rende conto troppo tardi, lui come milioni di altre persone è inconsapevole della deriva avviata dalla Germania nazista. Il suo forte senso di appartenenza alla nazione fa a pugni con le leggi razziali che lo incriminano e che lo uccidono. Una vicenda emblematica, ma quasi ignota non solo in Italia ma anche in Germania.
Come se la storia del “pugile danzante” fosse stata inghiottita dal buio del Terzo Reich“.